Progetto

PROGETTO


RISCOPRIRE, TUTELARE E VALORIZZARE

La Cheese Storyteller non é solo colei che fa conoscere il formaggio e il suo mondo, non è solo colei che crea eventi dove i formaggi sono al centro dell'attenzione ma é, anche e sopratutto,  colei che riscopre, tutela e promuove quelli che sono i prodotti caseari di antichissima tradizione. Un lavoro certosino, un lavoro a tutto tondo, un lavoro necessario  che cerca di  riscoprire  le tradizioni secolari dei nostri avi promuovendo non solo il formaggio, ma anche le tradizioni e il nostro modo di consumare il prodotto stesso.


Riscoprire

Riscoprire significa  partire dalle produzioni dimenticate e, andando a ritroso nel tempo e nello spazio attraverso ricerche storiche, recuperare  quei prodotti di antichissima  tradizione. Ma non solo  andando alla ricerca di  pubblicazioni storiche che parlano del prodotto, ma anche cercando documentazioni attraverso ricerche in ambito geologico, agronomico e veterinario, e non solo. Utilizzando quindi studi, che alcune volte durano anche diversi anni (come é accaduto per il Pallone di Gravina), di molteplici discipline  cerco di riscoprire, per poi tutelare e  valorizzare questi prodotti di antica tradizione.  Ma la scoperta, o meglio la riscoperta, é solo la prima fase del progetto che  comporta anche la tutela del prodotto stesso e la valorizzazione.


Tutelare

Tutela significa attivare tutta una serie di attività, anche  legislative, per definire "univocamente" le procedure  di produzione  e, quindi, indicare un  disciplinare.  Un disciplinare che, ovviamente, deve essere scritto partendo dalle informazioni raccolte  precedentemente e che definiscono quando  il solco  da seguire. 


Valorizzare

Valorizzare é l'ultimo step, ma certamente altrettanto importante come le altre due fasi, che porta a compimento un processo che può durare diverso tempo e che viene eseguito con natura scientifica ma con tanta passione. Valorizzare significa quindi  adottare tutta le varie tipologie (convegni, laboratori del gusto, degustazioni, presentazioni) che  prevedono la comunicazione, per appunto farlo conoscere o riscoprire agli appassionati, e quindi procedere con le degustazioni.


Il progetto che la Cheese Storyteller porta avanti é quindi un complesso di attività, anche molto impegnative, che  portano a riscoprire non solo il prodotto, ma il territorio, le tradizioni, gli usi e i costumi. Il formaggio rappresenta quindi di uno dei prodotti più adatti a svolgere il ruolo di “ambasciatore” della cultura gastronomica di un territorio.  Il formaggio é un mezzo per capire e comprendere  meglio il nostro territorio, il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.

Comprendere  la materia prima di cui é fatto il prodotto, la lavorazione, il territorio e poi, attraverso i nostri sensi, degustarlo (con gli occhi, con le mani, con il naso ed infine con la bocca) apprezzando le sue tante qualità  ci fa essere più coscienti e attenti a ciò che  mettiamo nel nostro piatto. Amato dai tanti e demonizzato dai molti, il formaggio è uno degli alimenti tra più controversi che il panorama della nostra alimentazione ci propone. Le controversie, tra i pro e i conto, sono essenzialmente due:  lato produzione (latte crudo sì o latte crudo no?) e lato consumo (fa ingrassare? Fa aumentare il colesterolo?).


È, ovviamente, un prodotto ricco di calorie, intorno al quale però, purtroppo, ci sono allarmismo e disinformazione continua.   Luminari di dietetica e nutrizione ci dicono, prove alla mano,  che il formaggio ha delle  importanti proprietà nutrizionali in quanto ricco di calcio e vitamina D, oltre ché di proteine di alto valore biologico. Sempre studi di settore ci dico che é un alimento che va consumato non più di due volte la settimana in età adulta. Mentre per gli adolescenti e gli anziani si consiglia di consumarlo anche tre volte. Questo perché le proteine e il complesso fosforo-calcio-vitamine, che contiene, agisce come un integratore naturale.

Il formaggio é quindi un alimento che  va capito, sotto ogni aspetto,  e non demonizzato a prescindere. Il formaggio porta con se la storia, la tradizione e la cultura, ma anche la  necessità di riscoperta  di  sapori passati che  fanno parte del nostro Dna. La Cheese Storyteller é quindi la "cantastorie" moderna che fa conoscere il formaggio nei suoi tanti poliedrici aspetti. 


               

PROGETTI PRINCIPALI

La Cheese  Storyteller, attraverso la sua passione e la sua cultura,  riscopre, tutela e promuove quelli che sono i prodotti caseari di antica e antichissima tradizione. Un lavoro certosino e altamente professionale  che vuole di  riscoprire, per poi divulgare e rendere fruibile a tutti,  le tradizioni secolari dei nostri avi.   In questa sezione sono riportati alcuni esempi  di prodotti che  sono stati riscoperti, tutelati e valorizzati. Progetti che sono stati portati avanti con passione e professionalità da chi ama il proprio territorio e il formaggio. 


PALLONE DI GRAVINA PROJECT STORYTELLER

Come Cheese  Storyteller mi sono  occupata del Pallone di Gravina; un formaggio antichissimo  del mio territorio, Gravina in Puglia.   Il Pallone di Gravina è un prodotto di grande pregio dove storia, tradizione, territorio e peculiarità uniche nel suo genere si perdono nella notte dei tempi: le origini sono identificate in reperti rinvenuti nel Parco Archeologico di Botromagno a Gravina in Puglia risalenti al VII secolo a.C.; periodo di dimora Peuceta.


 

Attraverso fonti storiche certificate e pubblicate abbiamo raccolto, catalogato tutte le informazioni su questo formaggio. Nell'agosto del 2010, dopo una breve trafila, è diventato un "Prodotto Tradizionale Regionale" attraverso la revisione da parte del Ministero dell'Agricoltura. Nell'ottobre 2012 è diventato, invece, Presidio Slow Food. Ma il Pallone di Gravina é colmo di peculiarità che ne fanno un prodotto degno di essere sviscerato, sin nel suo intimo senso di materia vivida e vivente, e fatto conoscere al pubblico.


La particolarità del Pallone di Gravina non è solo nel latte e non é nella grande maestria dei casari (del passato come degli attuali), ma nella stagionatura e più esattamente nel luogo ove "risiede" e si "riposa" il formaggio. La storia e le leggende della cultura popolare ci dicono che il Pallone di Gravina veniva stagionato nelle "gravine". La gravina è una tipica morfologia carsica della Murgia gravinese. Le gravine sono incisioni erosive profonde anche più di 100 metri, molto simili ai Canyon, scavate dalle acque meteoriche nella roccia calcarea. All'interno di questi Canyon ci sono delle grotte naturali formate da "Calcarenite di Gravina". Questa è una roccia sedimentaria organogena (i suoi elementi sono cioè costituiti da frammenti fossili di gusci di molluschi e crostacei), a granulometria grossolana, di colore giallognolo, a causa delle alterazioni subite da parte degli ossidi ed idrossidi di ferro, o biancastro.


Insieme alla  Slow Food abbiamo poi deciso il disciplinare e poi, dopo  aver attivato le varie metodologie per la sua valorizzazione, ho lavorato per farlo conoscere anche in tutta la pensola. Il tutto attraverso  partecipazioni a trasmissioni televisive, degustrazioni, fiere ed esposizioni internazionali e convegni. Un progetto partito alcuni  anni fa che solo ora, dopo tanto impegno e abnegazione, sta portando i frutti di una ricerca mirata e studiata.


 

PALLONE DI GRAVINA  - GEO&GEO  RAI TRE

 

La Cheese Storyteller Rosamaria Derosa  è stata invitata, alla trasmissione Geo&Geo (4 gennaio 2017), per presentare, grazie al progetto Storyteller, il  Pallone di Gravina del Caseificio Derosa ('unico ad essere stagionato nella "Calcarinite di Gravina", come in origine) attraverso il Mastro Casaro Nicola Derosa.

 

Il Pallone di Gravina  é stato poi al centro delle ricette del grande chef internazionale, nonché caro amico, Peppe Zullo: premiato dall’UNESCO e chef di punta del panorama italiano.

 

Un importante evento che, grazie alla trasmissione condotta dal Sveva Sagramola e al Progetto Pallone di Gravina Storyteller, é stato in grado di raggiungere un vasto pubblico.

 

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PALLONE DI GRAVINA  - SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO

 

La Cheese Storyteller, Rosamaria Derosa,  è stata presente alle ultime tre edizioni del Salone Internazionale del Gusto di Torino; evento organizzato  dalla Slow Food.

Uno dei più importanti eventi mondiali  sul cibo che porta, nella città della Mole Antoneliana, centinaia di migliaia di persone. Una moltitudine  dei persone che sono  spinte dalla ricerca di cibo di alta eccellenza.

La Slow Food si è impegnata per la difesa della biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare, battendosi contro l'omologazione dei sapori, l'agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche.

 

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PALLONE DI GRAVINA - LABORATORIO DEL GUSTO

 

La Cheese Storyteller, Rosamaria Derosa,  organizzatrice del  laboratorio del gusto curato, insieme, al veterano Dott. Michele Poligneri (ASL Bari e Condotta Slow Food delle Murge) presso la Sala Conferenze della 723^ Fiera di Gravina.

Il "Laboratorio del Gusto" (convegno sul latte con   degustazione ragionata di sei tipi di formaggi) é stato organizzato per educare ed allenare i nostri palati a distinguere e riconoscere i buoni prodotti caseari dell'antica tradizione.

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PROGETTI IN CANTIERE

Il mondo del formaggio, dalla materia prima alla produzione passando per le tradizioni e il territorio, é ricco di tante e sempre nuove  possibilità.  La Cheese  Storyteller  é pronta a creare sempre nuove situazioni che possano informare, educare, allenare presentare e proporre progetti nuovi sull'universo del formaggio; un prodotto tanto "comune" quanto, purtroppo, ancora troppo sconosciuto.


Tra i tanti progetti vi é il "Percorso Esperienziale Multisensoriale", che é attivo già da diverso tempo nel caseificio di famiglia, o  la riscoperta di due nuovi formaggi, "rediscovered cheeses project", che a breve presenterò  o  la creazione  ex novo di  un grande progetto , "home project", a cui sto lavorando da circa due anni.


La Cheese Storyteller é dunque non solo una cantastorie professionale del mondo del formaggio, ma é anche una  "archeologa" che tenta di riscoprire dalla polvere del passato le vecchie tradizioni e i prodotti dell'arte casearia. Ma la Cheese Storyteller  non è solo questo, ma anche un "ingegnere" che progetta attentamente e un "muratore" che realizza fattivamente i propri lavori. Facendosi  supportare da persone specializzate, nel proprio  campo, per meglio analizzare e studiare  tutte le variabili che si incontrano nella ricerca  di informazioni  sui prodotti, sul territorio, sulla storia, sulle tradizioni.


La figura della "cantastorie del formaggio" é quindi una figura poliedrica, sempre e comunque appassionata, che  cerca di  creare i presupposti affinché questo mondo, questa galassia, questo universo sia il più possibile conosciuto da tutti. Il tutto  spinto da quella sana passione per il formaggio e, appunto, il suo immenso mondo.